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Titolo: |
Paul Klee. |
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Oli (1924-1940). Acquarelli (1910-1940). Disegni (1927-1940). Catalogo a cura di Carmine Benincasa. |
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Autore: |
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Anno: |
1979 |
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Luogo: |
Bari |
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Editore: |
Dedalo |
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Descrizione: |
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In-8°, pp. 191 con 14 ritr. fot. b/n di Klee n.t., 9 ill. a col. di Klee n.t. e 126 ill. di Klee b/n n.t. + pp. (6) pubbl. in b/n e a col.
Bross. nera ill. con dis. nero su campo blu di Klee e tit. bianco al piatto, tit. e marca edit. bianchi al ds.
Minima mancanza e segno di piegatura al ds., lievi tracce di consunzione ai piatti.
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> Glossario dei termini |
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Note: |
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Collana “ID. Collana di arte moderna e contemporanea” diretta da Carmine Benincasa, n. 1. Testi di Felix Klee, Maria Camilla Pallavicini e Carmine Benincasa. Catalogo della mostra tenutasi a Palazzo Pallavicini-Rospigliosi dal 18 dicembre 1979 al 18 gennaio 1980. L. Trucchi nel suo articolo Paul Klee tra realtà e sogno pubblicato su «Il giornale dell’arte» come recensione alla mostra, scrive che «Una volta di più l'impressione centrale che si ricava visitando l'esposizione è quella della grande unità di fondo. Un'unità che trascende i singoli periodi che rende quasi inutili le date, che annulla gli stessi riferimenti storici e i rapporti, diretti o indiretti, con i vari movimenti o tendenze dei tempo: l'espressionismo e il Blaue Reiter, l'orfismo e l'astrattismo, il dadaismo e il surrealismo. Klee è infatti uno dei pochi artisti, se non addirittura il solo, che non ha creato opere maggiori e minori ma una unica, immensa opera divisa in innumeri parti tutte organicamente interdipendenti e complementari. Il criterio del capolavoro non esiste per Klee sempre egualmente impegnato e ispirato nel registrare sia sul foglietto più fortuito, sia sulla tela più meditata, il suo intimo soliloquio con il creato, in un perpetuo andirivieni tra realtà e sogno conscio e inconscio. Non c'è divario tra astrazione e figurazione, due «modi» dei quali egli si serve indifferentemente per realizzare quello che è lo scopo maggiore della sua ricerca: rendere visibile l’invisibile. Klee è il pittore della libertà, anzi è la libertà stessa; non un dato di fatto bensì una conquista che va sempre mantenuta viva e sempre verificata. Ma se non c'è libertà per chi non si conosce non c'è neppure per chi non sappia uscire dal proprio particolare. Pur convinto individualista Klee seppe guardare oltre il proprio Io. L'onda calda e armoniosa della sua creatività si ripercuote nell'Universo intero».
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